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Misericordia di Volterra

Misericordia di Volterra

La Misericordia di Volterra nasce nel 1291 ed è la quinta nel suo genere dopo quella di Firenze del 1244, Siena del 1250, Pontremoli del 1262 e Rifredi del 1280. E’ la più antica Associazione di Volterra.  Eretta canonicamente nel 1515 viene insignita nel 1615 del titolo di Venerabile e nel 1800 di quello di Arciconfraternita. Nell’esercizio della propria missione – il soccorso ai malati e il trasporto dei defunti – la Misericordia ha accompagnato Volterra nella storia, condividendone i momenti più drammatici; la lotta tra i potentati cittadini per il controllo del Comune, I’assedio e il sacco del 1472, le pestilenze del XVI e del XVII secolo, I’epidemia di colera del 1855, il passaggio del fronte nel 1944.

Nel 1797 viene solennemente inaugurata, a fianco della Cattedrale, la nuova chiesa della Misericordia, momento che segna il definitivo ritorno della Confraternita nel luogo della sua origine. Anticamente esisteva una cappella, che serviva anche da posto di adunanza per i fratelli, ed era ubicata dove oggi è sita I’autorimessa della ambulanze; poi, agli inizi del 1600, era stata sconsacrata e la sede trasferita in altro luogo della città.

Simbolo e divisa della Misericordia era la cappa nera, corredata di un cappuccio, la “buffa”, che impediva il riconoscimento del soccorritore. Ancora nel 1881 il regolamento della Confraternita proibiva di scoprire il volto se non fuori dalle mura cittadine o dopo la mezzanotte. Completavano il corredo un rosario e un cappello a tesa larga.

Il suono di un’apposita campana chiamava i fratelli al servizio; questi accorrevano abbandonando le usuali attività e, dopo essersi incappucciati, portavano il loro soccorso. Ogni anno era stilata una graduatoria nella quale venivano evidenziati coloro che avevano svolto il maggior numero di servizi. I fratelli che erano stati più attivi maturavano il diritto ad indicare il nome di una fanciulla, meritevole e bisognosa, alla quale la Confraternita elargiva una dote in denaro affinché potesse sposarsi.

Per il trasporto degli infermi e stato utilizzato per secoli il “cataletto” o “letticciuolo con archetto”, una sorta di barella coperta che consentiva un efficace riparo dalla pubblica curiosità, oltre ad un minimo di protezione dagli agenti atmosferici. Alla fine del 1800 furono introdotti i primi carri a trazione ippica e umana. La Confraternita conserve ancora il proprio “cataletto” e uno dei suoi carretti a spinta, chiamati “cannoncini di volata”.

Oggi, dopo sette secoli, la Misericordia di Volterra continua la sua opera, avvalendosi dei mezzi che la moderna tecnologia mette a disposizione, ma conservando e perpetuando l’originale spirito di servizio verso quella comunità che l’ha generata e continua a sostenerla con 1300 “ascritti”, dei quali circa 80 volontari attivi.

 

Misericordia di Volterra – P.zza S.Giovanni, 2 – 56048 Volterra

 

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